Pensione di accompagno: sentenza che sicuramente fa discutere, quella emessa dalla Suprema Corte di Cassazione lo scorso 26 gennaio 2017, n. 1323/2016.
Il caso. La sorella chiede di ottenere per intero l‘indennità per l’accompagno che spettava all’anziana madre deceduta, ritenendo di averne diritto perché, a suo dire, era stata solo lei ad accudire la donna fino al giorno della sua morte. Di diverso avviso i fratelli che, in qualità di figli e quindi di eredi della donna, ritenevano di avere diritto alla loro quota pur non avendo mai contribuito all’assistenza della loro madre.
Benchè il Giudice di Pace avesse dato ragione alla sorella ritenendo che la stessa, avendo accudito l’anziana madre avesse tutto il diritto ad ottenere l’indennità di accompagnamento della madre, la Cassazione è stata di diverso avviso. La Suprema Corte ha infatti ritenuto che tali somme, al momento della morte della signora, dovessero entrare a far parte del patrimonio successorio e dunque dovessero essere trasmesse agli eredi. Pertanto, la somma doveva essere ripartita in parti uguali tra tutti i figli e, quindi, spettava anche a coloro che non avevano mai accudito la madre!